A Porta Palazzo esistono gruppi e organizzazioni che offrono nel loro operato quotidiano occasioni di valorizzazione degli aspetti socio culturali delle migrazioni che nel corso degli anni hanno costituito il quartiere stesso ed è proprio da qui che Porta delle culture desidera partire, cercando di coinvolgere poi ogni singolo residente o lavoratore del quartiere.

Si tratta di realtà che si muovono sul tracciato chiaro dell’incontro delle culture, dove valorizzazione e orgoglio delle identità si sposano con collaborazione e costruzione di una società inclusiva. Un tracciato già scritto nella mappa socio culturale di Porta Palazzo, nel suo tessuto così come quotidianamente lo esprimiamo tutti insieme; esso va espresso, comunicato, mostrato per valorizzarne la forza intrinseca.

Sono realtà che operano già di fatto come centri socio culturali, apparentemente frammentati, rappresentando un luogo che si apre a ventaglio, potendone scoprire, se si sa cercare, l’immenso patrimonio culturale e sociale, sedimentatosi qui nel corso della storia recente.

L’idea è dunque quella di fare emergere una realtà di fatto già esistente, quella del centro culturale diffuso di Porta Palazzo, centro anche sociale, pure caratterizzato da forti connotazioni commerciali, nel quale la condizione di povertà si fa ingegno e tanti soggetti solidali si ritrovano impegnati su diversi fronti, in definitiva paralleli.

Porta delle Culture mette in rete le realtà che si occupano principalmente di migranti.

Innanzitutto opera come nucleo di volontari per la costruzione di un sistema/coordinamento che mostri il tessuto, sappia raccontarlo e rappresentarlo, favorendo l’incontro delle realtà e la comprensione di questo straordinario quartiere da parte di chi vi venga in contatto. I luoghi deputati ad ospitare l’abbozzo di quello che si andrebbe definendo come un Centro culturale delle migrazioni a Porta Palazzo, e poi un vero e proprio Museo delle migrazioni della città, ci sono e sono le sedi di tante associazioni, enti, realtà solidamente presenti nel perimetro del quartiere. Innanzitutto Porta delle Culture si appoggia al Centro culturale italo-arabo Dar Al Hikma che è disponibile ad offrirsi come base di quello che andrebbe potenzialmente costituendosi come un museo della trasformazione della città. attraverso i flussi migratori. Un museo che sarà, nello stesso tempo, un “luogo” di confronto, d’incontro e di valorizzazione di quanto viene fatto sul territorio.